12 Dicembre 2022
Nella seduta del 9 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per il recepimento della direttiva europea relativa alla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto UE (whistleblowers) e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali (Direttiva Whistleblowing).
Lo scopo delle norme è di rafforzare i principi di trasparenza e responsabilità e di prevenire la commissione dei reati. La direttiva, infatti, disciplina la protezione dei whistleblowers mediante norme minime di tutela, volte a uniformare le normative nazionali, tenendo conto che coloro che segnalano minacce o pregiudizi al pubblico interesse di cui sono venuti a sapere nell’ambito delle loro attività professionali esercitano il diritto alla libertà di espressione.
La direttiva prevede una tutela per il whistleblower senza differenziazione tra settore pubblico e settore privato.
L’ambito è limitato alle violazioni della normativa comunitaria nei settori espressamente indicati (tra questi: appalti pubblici, servizi finanziari, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, ambiente, alimenti, salute pubblica, privacy, sicurezza della rete e dei sistemi informatici, concorrenza).
Resta fermo l’obbligo di riservatezza dell’identità della persona segnalante, della persona coinvolta o menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto delle segnalazioni e della relativa documentazione, al quale si aggiungono il divieto di ritorsione e la previsione di misure di sostegno in favore della persona segnalante, che consistono in informazioni, assistenza e consulenze a titolo gratuito sui diritti della persona coinvolta e sulle modalità e condizioni di accesso al patrocinio a spese dello Stato.
La Direttiva sul whistleblowing prevede che debbano dotarsi di canali di segnalazione interni:
Scopri il servizio Whistleblowing di ISWEB